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Due, tre, quattro... lastre trasparenti non delimitate da cornici (affinché il significato dell’opera possa espandersi ovunque lo desideri) tenute sospese e distanziate dal fondo racchiudono, tra i loro strati, frammenti e fregi leggermente separati distribuiti secondo un ordine preciso o dettati dal caso.

Ogni singolo elemento, stampato, tratteggiato o disegnato con la tecnica del “puntinismo” (china e acrilico) contiene, come una clessidra piana, granelli che coprono lo spazio (e il tempo) del non ritorno.

Quarantasei opere parietali ed una su base (dedicata a Dante Alighieri) sono suddivise in ventuno temi che rappresentano il mondo che ci circonda fatto di gesti quotidiani, forze della natura, pensieri o creatività artistiche, ma anche simboli, emozioni, culture diverse… ognuna con una propria identità legata all’altra dal desiderio e capacità di coesistere per cercare, nell’...oltr’É, un comune punto di riferimento e ri-unione.

Sulla parte esterna delle lastre vengono stesi alcuni passaggi dorati che coprono gli spazi vuoti o colorati sottostanti completandone l’insieme. E’ l’oltr’É che desidera far parte del tutto, partecipe di ogni forma del creato e gioiosamente presente nell’ordine tridimensionale degli elementi (sfondo, fregi tra le lastre, oro in superficie) e nei cinque enti geometrici: il punto, la linea, l’angolo, la superficie, il volume.

Un Respiro Universale che risiede “oltre” ogni nostra più lucida immaginazione, ma anche il primo elemento nell’opera ad essere il più vicino a chi lo (ascolta) e guarda.

Un concetto artistico unico e mai fin d'ora realizzato nel quale si è cercato di dare forma per la prima volta con una veste grafica del tutto originale (nessun lavoro, inoltre, è firmato dall'autore), con l’intento di rappresentare ciò che l’uomo viaggiatore ha da sempre ambito di conoscere fin dall’antichità: incrociare, sul proprio cammino, la Luce dell’aurora.

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La carezza (otto elementi - 23x38 cm cad.)

Anche la semplice bellezza di un fiore, con lo sguardo rivolto oltre i vetri di una finestra, riceve la carezza dall’oltr’E’. E’ la stessa carezza (e attenzione) che ognuno di noi desidera ricevere, in qualsiasi luogo ci troviamo, potendo poi trasmetterla e donarla alle persone che ci circondano e ricambiarla (come ci ricorda uno degli otto quadretti) con gli altri nonostante un vetro o una distanza fisica possono renderlo più difficile.

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Art’E’ (tre elementi - 61x61 cm cad.)

Quadri composti da infiniti particolari tratti da opere di artisti di ogni tempo e di ogni età. Attraverso l’arte, espressa nelle forme più diverse e personali l’umanità (l’unica forma vivente in grado di sviluppare le arti e le scienze) ha sempre desiderato esprimere e far conoscere agli altri la propria visione delle cose, dei propri sentimenti, la creatività personale ed intima maturata o suggerita dalle esperienze della propria e altrui vita. Poteva, l’oltr’E’, non partecipare a questa gioia espressiva? Certo che no!

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L’impronta (1 elemento - 75x105 cm)

Ognuno di noi ha l’onore e l’onere di essere “unico” tra miliardi di altri “unici”. E questo ci richiama a considerare la bellezza di un grande privilegio per metterlo a disposizione di noi stessi e degli altri senza mai perdere la vigilanza e la responsabilità individuale. E l’oltr’E’ è lì a ricordarci, attraverso il segno dorato che quasi affonda nel dito, la metafora del “pollice”, l’elemento al servizio delle altre dita, poichè senza l’uso del pollice l’effetto “prensile” della mano diventerebbe più difficile e complicato.

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Mosaic (1 elemento - 61x96 cm)

La Potenza Spirituale del Colore si sviluppa anche attraverso la scala cromatica dell’iride (rosso - corpo fisico / arancio - le emozioni / il giallo - la mente / il verde - la pace / il blu - l’amore / l’indaco - la determinazione / il viola - la spiritualità), ogni tassello si unisce agli altri per salire, salire… mentre l’oltr’E’ segue, accompagna e colma le nostre inevitabili e umane lacune e debolezze, ma anche cementifica le nostre virtù. Da notare che ogni fascia colorata si unisce all’altra con un pezzo di se stessa. Questo particolare ci fa comprendere che non ci sono divisioni nette tra le strutture fisiche, mentali, sentimentali e spirituali del nostro esistere, ma che tutte si interpenetrano in un unico corpo.

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Textile yarn - Tessuto filato (tre elementi - 58x58 cm cad)

Tantissime linee colorate creano, tutte insieme, un tessuto sgargiante e vivace. Ogni filo, composto a sua volta da tanti puntini, rappresenta l’umanità, con i suoi mille e mille caratteri, idee, sentimenti, … che, pur mantenendo una propria autonoma identità, si accostano gli uni agli altri per formare un unico corpo mentre l’oltr’E’ segue, rispettoso, il loro flusso.

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Il pianto, la parola, la preghiera (tre elementi - 48x60 cm cad.)

In queste tre immagini che rappresentano molti altri gesti ed emozioni, ho desiderato esprimere la sacralità contenuta nelle molteplici espressioni del nostro corpo. Sia intimo che in forma esteriore, ogni nostro sentimento è così importante da poter influire e coinvolgere anche il nostro prossimo. Nel quadro che rappresenta il gesto della “preghiera” la mano o il pollice sinistro (la parte spirituale, primaria) è posto sopra la mano o il pollice destro (la parte materiale, secondaria).

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Temporale d’inverno (un elemento - 96x50 cm)

Quest’opera rappresenta il desiderio che mi ha accompagnato, fin da adolescente e quando percorrevo i campi friulani, nel raccontare la “strana” bellezza che mi emanavano gli alberi dei gelsi, soprattutto in autunno e inverno. Il testo che ho scritto sui loro rami (che paragono a tante braccia stordite, impaurite, in preda ad una richiesta di misericordia) l’ho composto da ragazzo dopo aver osservato mio zio, contadino, assorto in una preoccupata preghiera, mentre un terribile temporale faceva sentire tutta la sua forza sulla campagna circostante.

 

Il vento vibrava, nell'aria

tra i rami spauriti dei gelsi.

Stormi di uccelli,

come aureole vaganti stordite dal freddo,

frecciavano a oriente.

La pioggia,

cattiva,

batteva sulle zolle appena scoperte.

Qualche lampo,

veloce,

solcava il nero del cielo.

Ed egli,

già stanco di questo,

pregava,

in silenzio,

la sera.

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Tra fili e fantasia (cinque elementi - 42x47 cm cad.)

Raccontare l’essenza dell’Arte artigianale attraverso semplici immagini (stagliate su uno sfondo delicato, volutamente discreto) accompagnate da pensieri che quasi ne accarezzano la loro sobrietà grafica. Poiché anche i gesti, legati all’inossidabile desiderio di donare agli altri le esperienze acquisite pur nella stanchezza del loro incessante lavoro, mai smetteranno di trasformare in “oro” ogni  creatività artistica e artigianale di chi sa collegare l’anima, la mente e il cuore.

Spicchi d’immagini come tessere

di colorato mosaico

si sciolgono in frazioni di tempo

sospese tra loro.

Sogni, riflessi su sottilissimi fili

e pensieri, ingabbiati su intrecci fantastici

diventano arte, scomposta, libera,

in volo.

E poi trasgressione, sensuale tra corpi in perenne movimento.

Mani, mai ferme, di artisti e artigiani dove

ogni intuito svanisce, nel tutto e nel nulla, e diventa forza creativa.

E sui battiti caldi del cuore,

l’aria fortissimamente si muove,

contro ogni regola

e cade, sfinita, tra fili dorati e fantasia

ancora mai sazia.

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Pixel / Pixel 3D (due elementi - 86x86 cm cad.)

Due quadri, uguali nella collocazione dei fregi, si distinguono dal numero di lastre sulle quali sono posizionati i “pixel”. La prima opera, composta da due lastre, accoglie in piano ciò che i quadratini colorati vogliono rappresentare: gli elementi base di ogni cosa (dall’infinitesimale atomo ad un coro di cantanti, di soldati allineati, ai punti luminosi di uno schermo). La seconda opera, invece, sfasa gli stessi elementi in due spazi diversi (fra le tre lastre), creando un effetto meno “appiattito” e caratterizzando l’insieme degli elementi in qualcosa di più animato. L’oltr’E’, in basso a destra, con discrezione funge da “pietra d’angolo” per offrire stabilità e sostegno.

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La Musica è "Suono" quando, in Natura, si identifica al vento che sibila, allo sciabordio delle onde, al rombo del tuono. E ai Grandi Musicisti, capaci di interpretare le vibrazioni che giungono da Dimensioni Lontane, l'onore di comporre opere come: l'Introiutus alla Messa da Requiem di Mozart (quattro elementi - 46x63 cm cad.) indubbiamente uno dei lavori musicali più “toccanti” e ricchi di commovente patos. Fin da ragazzo sono sempre stato attratto dall’intensità emotiva di quest’opera, ed ho spesso creduto che “un’altra mano” si fosse aggiunta a quelle di Amadeus (e di ogni altro collega artista come lui) guidandolo nello stendere le note e i testi sugli spartiti. Ed è lì che ho desiderato immaginare l’oltr’E’ mentre suggeriva dove collocare i fiati, le trombe, le voci, le pause... per comporre un autentico capolavoro e miracolo musicale!

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Panem e Vinum (due elementi - 154x42 cm cad.)

Disposti, nei due rispettivi quadri, su schemi-guida uguali l’Acqua, il Fuoco, l’Aria e la Terra rappresentano i quattro elementi primari e primordiali indispensabili per dare forma a due simboli sacri nella religione cristiana (e non solo): il Pane e il Vino, metafora dell’incrocio tra l’uomo e il divino. L’oltr’E’, rappresentato da una fascia dorata, tiene uniti i quattro elementi, affinchè possano ricordarci soprattutto il loro vero il significato: la “comunione”. Ps. Da notare che nel quadro “Panem” ogni elemento, in un piccolo particolare, penetra nell’altro per sottolineare la loro interconnessione.

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A travèrs (1 elemento - 51x146 cm)

Dalle profondità magmatiche del nucleo terrestre e, salendo fino alla sua superficie e poi verso il cielo, il sistema solare, l’universo costellato da soli, galassie, pianeti… l’oltr’E’ li attraversa tutti, senza dimenticarne alcuno. Tutto il Creato è intriso dalla Sua presenza discreta rappresentata, nell’opera, da una sottile linea dorata che si colloca non sopra i fregi, ma tra di essi.

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Pietas (1 elemento - 152x43 cm)

Quattro tonalità diverse di “rosso sangue” rappresentano le molteplici razze, caratteri, ceti sociali appartenenti all’umanità spesso offesa e ferita. Ed ecco che l’oltr’E’ è lì, sempre pronto a raccogliere e accogliere il dolore, pur nell’impossibilità, spesso, di poter intervenire direttamente.

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Codex (due elementi - 40x40/60x35 cm)

Figli dei nostri tempi, i codici (a barre, QR) fanno parte della nostra quotidianità. Stampati sulle confezioni di prodotti alimentari o di vario genere, ne identificano l’origine, gli ingredienti e descrivono il contenuto tematico di un’opera d’arte, di un oggetto, ...  Anche in questi ormai comuni elementi ho desiderato pensare che l’oltr’E’ non è esente dal conoscerne (ed apprezzare) questa invenzione che, grazie al suo uso corretto, ci può aiutare a conoscere il mondo che ci circonda in modo trasparente e di facile lettura.

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Le Vojage (quattro elementi - 60x48 cm cad.)

Nei quattro schemi identici dei quadri, i colori (gli stessi) cambiano posizione. Rappresenta la “fermezza nel cambiamento”. E ce lo insegna l’esperto navigante che, seguendo la rotta senza mai perdere la guida di riferimento, solca i mari con le mani ferme sul timone e lo sguardo rivolto in avanti, nonostante gli imprevisti e la meta del viaggio si trovi oltre la linea dell’orizzonte. A guidarlo c’è l’oltr’E’, quel Faro che, fermo nel cambiamento, non smette mai di porgere il Suo raggio come una lucente mano tesa per stringere quelle del marinaio.

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AU (1 elemento - 36x170 cm)

Sui versi della Divina Commedia 132 tessere (osservabili da ambo le pareti dell’opera e disposte all’interno di quattro lastre trasparenti) contengono “A” e “U” appartenenti ad alfabeti antichi e moderni di varie aree del Mondo. La lettera “A” rappresenta il Cielo: è fuoco, è cinque, è Sole. Al suo sorgere, l’aurora acquista la forza di “U” manifestando “l’esistenza” (il nuovo giorno, la forza che appare negli uccelli, negli animali, negli esseri umani e nei vegetali e che consente loro di essere attivi). Le due lettere, inoltre, simboleggiano “l’Acqua” e il “Fuoco”, l’orizzontale e il verticale. Incrociate tra loro danno origine a tutte quelle parole che contengono il messaggio di “Incontro” o “Sole nascente, Est”. Spesso rappresentate nei colori blu e rosso i due simboli, uniti tra loro, generano il viola, colore che rappresenta la spiritualità presente, anche, in molti paramenti sacri e sacerdotali. Sei lettere A e sei lettere U dorate e speculari tra loro completano l’opera: un richiamo alla sacralità e alla potenza del “verbo”.

(a Dante)

Laudata, AUrora

che nel cogliere

l’attimo nobile del giorno

allontani la paura

e indichi la rotta

con il brillar

de la tua luce.

Sospinta

dal sole caldo de l’oriente

accogli i sussurri e’ gemiti

dei naufraghi insonni

e rianimi i loro corpi,

freddi per la notte

immersi nei loro sacri respiri.

Così chè,

nella rinnovata AUrora,

ogn’uomo,

mai pago del suo destino,

potrà trovare

la sua giusta direzione.

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Re-Lati-Vita (1 elemento - 65x35 cm)

Come Einstein stesso ebbe ad affermare: “Più l’uomo avanza nella sua evoluzione spirituale, più mi appare certo che il sentiero verso una religiosità genuina non passa per la paura della vita e la paura della morte, o per una fede cieca, ma attraverso gli sforzi compiuti in direzione di una conoscenza razionale”. E’ possibile, quindi, immaginare che da Pitagora, Talete, ai Grandi pensatori ed inventori, in ogni loro formula o scoperta vi sia la sintesi della Potenza Spirituale dei Numeri, un “suggerimento” che hanno saputo ascoltare e tradurre, in maniera filosofica, medica e pragmatica, per consegnarlo all’intera umanità.

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The Games (tre elementi - 41x41 cm cad.)

Eterni bambini, ognuno di noi si ritaglia uno spazio del proprio tempo per svagare e rilassare la mente, per trascorrere qualche minuto immersi nel gioco, con se stessi o con gli amici. Perché, quindi, non immaginare che anche l’oltr’E’, incuriosito dai nostri passatempi, si diverta ad osservarci mentre ci concentriamo e completiamo alcuni semplici o più complessi giochi di logica?

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Ed eccomi, finalmente solo, con i pensieri imprigionati ed erranti in tortuosi e bui labirinti mentre cerco e aspetto, dopo aver percorso le misteriose vie della mente e della trascendenza, dell’occulto e dello spirito, incrociato l’energia autorevole e discreta di entità di altre dimensioni, risposte a domande mai sazie di sapere, conservate per lunghi anni in cassetti semiaperti e semichiusi nascosti dentro di me, con interrogativi sempre pronti a riflettere l’importanza della sacralità del tempo e della ragione, dell’essere o dell’avere, quando teorie opposte si scontrano e si rincontrano per suggellare fatti o accadimenti in grado di sfiancarmi, di rendermi impotente e impreparato ad affrontarli con prudenza e rispettosa umiltà, dove i desideri carnali e la loro attraente bellezza, la carezza di un’amante o l’abbraccio di un amico, l’amore in una trasparenza azzurra capace di generare il respiro e il battito di un cuore, smuovono emozioni così forti da farmi trasalire nel momento in cui ogni ammonimento mi rende vulnerabile, forte e debole allo stesso istante, con la presunzione di dire e fare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ma anche di tornare sui miei passi dopo aver toccato il fondo e patito i graffi nell’animo, intravisto le ombre negli angoli più nascosti, sopportato i demoni e gli angeli lottare in perenne ebbrezza attorno e dentro di me, ascoltato altre grida laceranti di anime stordite e sommerse nelle tenebre alla tenace ricerca della ragione e del perché dei loro tormenti in un disperato dibattersi tra pianti angosciati, urlanti in urla soffocate, nell’eterna e caritatevole invocazione al bene che possa vincere sul male affinché porti la comprensione di una verità da spiegare al mondo al fine di sedare ogni scrupolo e titubanza sul come, quando e del perché mi trascino anch’io in questa esistenza costellata di cadute rovinose assaggiandone la polvere per poi rialzarmi e spiccare voli con grandi e fragorose ali che abbracciano il cielo e lo racchiudono in me, ladro e mai sazio di amor proprio, fragile figlio dell’amore assoluto a cui tutto devo, almeno per quel sacro tacere di un egoismo che mi inchioda a paure o stupide certezze, per poi planare, leggero, su eden immaginari e immaginati, ma forse esistenti davvero, percorrendo e attraversando lande deserte e rigogliosi paesaggi tra la sorpresa e la disillusione di ingannevoli miraggi che mi avvolgono e inebriano tra le loro spirali concentriche, tutte rivolte verso il basso, o verso l’alto per ributtarmi, disarmato e fragile, alla mercé di irrequieti fantasmi che lottano per e contro le mie umane debolezze, e mi irridono, soddisfatti e beffardi, e mi ghermiscono con i loro artigli, e bevono, avidi, il mio sangue e la mia linfa impossessandosi del mio respiro, nel momento in cui le mie mani si avviluppano a fili d’Arianna lanciati verso l’ignoto, a noi così caro in quanto custode di tesori inestimabili, scrigno segreto di una speranza e luce che mi guidi nel buio della paura e dell’incertezza, nei miei pianti liberatori che chiedono perdono mentre mani invisibili si protendono per accarezzarmi e cercarmi, in quel meraviglioso gioco delle parti dove l’oltr’E’ è lì ad aspettarmi, pronto ad asciugare ogni lacrima, a rimarginarmi le ferite, a ricomporre la mia essenza, sfinita e lacerata dall’angoscia e disillusione, da tormenti che pian piano, alla luce dell’oltr’E’, si rigenerano e mi rendono: finalmente felice

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L'Abbraccio (1 elemento - 120x80 cm)

Quest'opera, realizzata su tre lastre trasparenti, chiude il percorso espositivo dell’intera collezione. Sulla prima lastra (partendo da quella interna), il labirinto descrive la metafora della nostra vita fatta di percorsi, scelte, ripensamenti finalizzati a cercare e trovare in noi le tante vie per condurci al raggiungimento dei nostri desideri, di obiettivi e risposte di nostri tanti: “perché?”. Ma anche per accompagnarci e scoprire, dopo aver vissuto le infinite esperienze terrene, cosa si cela “oltre” il nostro bagaglio di conoscenze. Il “filo rosso” è li, in attesa di collegarci ai nostri antenati (l’arco d’argento sulla lastra intermedia) mentre sulla lastra esterna l’arco dorato, che rappresenta l’oltr’E’, è pronto ad accoglierci nel Suo amorevole abbraccio.

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Guglielmo Donzella - Aquileia

Fotografie Opere: Lorenzo Krasnich

Video: Samuele Bozzarelli

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